martedì 10 gennaio 2012

La Reggia di Versailles

Sintesi e trionfo del Barocco francese è la reggia di Versailles: complesso architettonico immenso nato e voluto da Luigi  XIV che vi trasferì la sua residenza, la corte e le funzioni amministrative del regno di Francia. I lavori di realizzazione e decorazione del palazzo e del giardino possono essere considerati un'opera della scuola artistica francese, sotto la direzione di Louis Le Vau. Nell'ampliamento del padiglione di caccia di luigi XIII Le Vau rispettò la struttura del vecchio complesso, affacciata verso la città e la integrò con l'aggiunta di lunghe ali laterali; verso il parco realizzò invece un prospetto nuovo, la cui versione attuale è dovuta anche agli interventi di modifica del suo successore, Mansart. Quest'ultimo chiuse i due piani superiori della parte centrale di questa facciata, dove Le Vau aveva realizzato una grande terrazza.La facciata si articola in 25 assi, la cui successione è movimentata da corpi aggettanti caratterizzati da colonne (uno centrale e due laterali) e da leggeri arretramenti delle superfici. Con la modifica di Mansart si realizzò un'enorme galleria con diciassette finestre ad arco affacciate sul parco per collegare l'appartamento del re con quello della regina.



Il giardino della reggia di Versailles è emblema della sovranità sulla natura  e sul mondo, testimonianza del trionfale splendore del suo sovrano. I giardini si sviluppano lungo due assi principali disposti secondo i quattro punti cardinali. L'asse portante su cui si va formando tutto il complesso è quello centrale che ha origine dalla reggia e si sviluppa all'infinito, perdendosi all'orizzonte, attraversando una sequenza di parterres, boschetti, fontane, canali e viali. Il complesso sistema iconografico di Versailles ruota attorno alla simbologia del sole, emblema del re. Ogni elemento ornamentale, dalle stanze verdi chiuse da muri di siepi agli elementi scultorei, architettonici  urbanistici, è disposto in diretta relazione con l'immagine di Apollo, dio del sole. Il significato simbolico del giardino fiorito sul lato sud veniva evocato dalla presenza delle statue di Flora e Zefiro, suo amante, nonchè da quelle di Giacinto e di Clizia trasformati in fiori da Apollo. La leggenda di Apollo re del sole e dell'universo trova il suo corrispettivo nelle statue delle stagioni dell'anno, del giorno e della notte, dei quattro continenti e dei quattro elementi. La fontana di Apollo posta alla base del Gran Canal raffigurava il dio che sorge dal mare con il suo cocchio. Il ritorno della divinità dopo il suo itinerario diurno era raffigurato dalla grotta del bacino di Apollo. La simbologia solare emerge nella disposizione dei viali a raggiera che si diramavano da un unico centro come i raggi del sole.




I giardini alla francese

Il giardino tardobarocco non era solo uno spazio per muoversi all'aperto, ma anche godimento visivo, fonte di passatempi e luogo di rappresentanza. Verso la fine del XVII secolo la fama dei giardini di Versailles si diffuse in tutta Europa. Questo è il giardino "alla francese" che dominò nel Settecento con perfette simmetrie costruite tra lunghi viali dritti, prati squadrati e curatissimi, filari di alberi e con giochi illusionistici. I giardini nati sotto questo influsso non si limitano a una imitazione, ma sono frutto di un'elaborazione dei principi dell'architetto André Le Notre (realizzatore del giardino di Versailles) filtrati dalle tradizioni locali, dalla natura e dal terreno. Nel giardino rococò si tende a prediligere le planimetrie asimmetriche definite da un disordine predisposto deliberatamente, in cui si possa realizzare un desiderio di svago e gioco che abbia luogo in spazi più ameni e intimi. I giardini cominciano a isolarsi dal paesaggio circostante orientandosi verso l'interno, acquistando una dimensione più raccolta e confortevole dove potersi appartare per godere dei piaceri bucolici.





L'arrivo del Rococò

Nel Settecento iniziarono a coesistere tendenze stilistiche architettoniche: architetti e artisti realizzarono un codice-stile, basato su magniloquenza e monumentalità che diffondeva i valori dell'assolutismo politico. Questo è lo stile tardobarocco, frutto dell'evoluzione del Barocco, caratterizzato dall'idea di sintesi di forme, tratti stilistici e qualità estetiche. Il Rococò sviluppatosi in Francia nei primi decenni del secolo, ha dei caratteri particolari, quale la lontananza dalla magniloquenza e monumentalità per evocare fantasia, frivolezza, ricercatezza e svago. Il Settecento è segnato dalla douceur de vivre, espresso nella decorazione degli interni con materiali preziosi e colori chiari, giochi di specchi, esotiche ceramiche, stucchi e legni lavorati. L'architettura interna dei palazzi muta creando salotti e boudoirs. Il Rococò tende a unire architettura e decorazione, è libero da regole classiche e indirizzato verso la fantasia; l'architettura va oltre lo spazio fisico con il gioco delle illusioni grazie alla pittura, le cupole e gli ampi soffitti di chiese e palazzi aristocratici presentano capacità illusionistiche.

Il Barocco in Francia

Il contesto politico e sociale della Francia del Seicento presentava un clima adatto per lo sviluppo di un nuovo stile che esaltasse il potere monarchico. L'arte barocca si diffuse molto rapidamente grazie ai viaggi degli artisti in tutta Europa, e fu così che ben presto Parigi dettò nuove regole artistiche: la linea curva per gli esterni degli edifici era considerata poco elegante e di cattivo gusto. Il Seicento francese preferì dunque l'eleganza classicheggiante per gli esterni degli edifici e una ricca decorazione di gusto barocco per gli interni. Lo spazio urbano barocco francese era strutturato sulla base di una rete i cui centri principali venivano definiti dalle città, organizzate a loro volta su un reticolo, i cui nodi maggiori erano le piazze. Parigi pose al centro delle piazze la statua del sovrano; queste "piazze reali" non seguivano un modello prestabilito, avevano una forma triangolare o quadrata o anche circolare. Le piazze erano pensate come spazi urbani e attorno a esse erano presenti degli edifici con facciate uniformi disposte come una quinta attorno alla statua del re. In Francia si realizzò il concetto barocco di infinito, in quanto le città non avevano dei confini definiti, e giardini e piazze obbedivano a una struttura organizzata di un ordine superiore.

lunedì 9 gennaio 2012

La diffusione di uno stile

L'arte barocca a rappresentare il potere religioso e politico, così il Barocco trovò larga diffusione in tutta Europa, soprattutto dove re e principi volevano rilanciare l'immagine delle proprie città grazie a un rinnovamento architettonico e urbanistico. La massima espressione venne raggiunta in Francia, dove le famiglie principesche mettevano in mostra la loro posizione. L'architetto italiano che influenzò gli sviluppi stilistici in Francia fu il Bernini che venne chiamato a lavorare alla corte del re Sole.
Il Barocco si diffuse nell'Europa nord-orientale grazie a Austria, Germania e Polonia e con le influenze dell'architetto italiano Carlo Fontana. Questo stile venne inoltre trasmesso oltre Europa, anche se in un periodo tardo( nel tardo Barocco e inizio Rococò), e in questo momento Austria, Germania, Spagna e Portogallo videro realizzate le loro migliori espressioni artistiche e poter diffondere il nuovo gusto alle colonie sudamericane. Le architetture erano simili tra loro, ma tutte con dei caratteri che le distinguevano l'una dall'altra, come ad esempio l'uso differente delle decorazioni.

 La Soledad, Oaxaca, Messico

domenica 8 gennaio 2012

Il Barocco in Italia

Al di fuori di Roma, il Barocco si impose più timidamente, poichè le città artisticamente importanti nel Cinquecento subirono un rallentamento dell'attività edilizia dovuto alla decadenza economica e alle epidemie, tra le quali Firenze (sebbene le radici del Barocco siano da ricondurre alla Firenze medicea con elementi che iniziavano a distanziarsi dalle regole classiche). Il secondo centro del Barocco può essere considerata la città di Torino, dove la dinastia dei Savoia, imitando ciò che accadeva a Roma e a Parigi, usava l'architettura e l'urbanistica per rappresentare il potere assoluto. Nel nord Italia, si individuò la città di Venezia, la quale voleva rafforzare il suo ruolo internazionale nel mercato e nella politica e mirava a imporsi con una nuova immagine nei confronti di Roma, non riconosciuta dai veneziani come capitale del cattolicesimo. A Venezia si affermarono artisti come Longhena, Palladio, Sansovino e Scamozzi, i quali essendo legati all'arte rinascimentale locale non riuscirono a creare un nuovo stile. Nel sud Italia, le città erano maggiormente dipendenti dall'arte di Roma, in quanto gli architetti avevano avuto una formazione nella città sacra, e così il Barocco riuscì a diffondersi più rapidamente anche se vi è una mancanza di un'interpretazione originale delle innovazioni romane e l'architettura rimase legata alle forme della tradizione locale, trasformandosi in sperimentazione decorativa.

La Reggia di Caserta

L'architetto Luigi Vanvitelli nel 1751 venne chiamato a Napoli da Carlo III di Borbone, il quale aveva intenzione di rinnovare la politica e economia dello Stato, egli vuole rilanciare il potere centrale e impoverire ulteriormente le classi sociali più disagiate.
In questo clima di rinnovamento venne realizzata l'opera più celebre del Vanvitelli commissionatagli dal re: la Reggia di Caserta, la quale non doveva essere seconda a nessun altro palazzo dei sovrani d'Europa. La reggia doveva accogliere caserme, edifici amministrativi, luoghi di arte e cultura, ma in realtà fu costruito solo il parco e la reggia. L'architetto non si occupò solamente del progetto ma anche della realizzazione dell'immenso parco e delle risistemazione urbanistica dell'intera città circostante. Per questo l'operazione ha un carattere territoriale e si pone, negli intenti del progettista e del committente, come una chiara indicazione di natura politica. La nuova reggia vuole essere il simbolo del nuovo Stato borbonico: potente e grandioso, ma anche razionale ed efficiente.
Il re di Napoli voleva spostare a Caserta tutte le principali strutture amministrative dello Stato, costruendo una città-satellite collegata alla capitale attraverso un vialone monumentale lungo oltre 20km. Questo progetto ambizioso venne realizzato solo in minima parte, poichè il successore del re Carlo, Ferdinando IV, non seppe continuare l'opera riformatrice. La reggia fu iniziata nel 1752 e conclusa nel 1780, quando Vanvitelli era già morto.
Il palazzo appare come un massiccio parallelepipedo a pianta rettangolare 247x184 m; lo spazio interno è diviso da due bracci ortogonali che intersecano i corpi principali delle facciate nel punto mediano, dando origine a quattro immensi cortili rettangolari di oltre 3800 metri quadrati ciascuno. Sulle due facciate maggiori i punti di innesto del braccio centrale e delle ali laterali corrispondenti alle due facciate minori risultano lievemente aggettanti rispetto al piano stesso della facciata e questa soluzione movimenta una parete che, con le sue 108 finestre principali geometricamente ripartite su tre piani, sarebbe altrimenti apparsa troppo monotona. L'ingresso è reso monumentale dalla presenza del timpano e alte colonne, come un tempio antico. Perno centrale di tutto l'edificio è il grande atrio ottagonale dove i due bracci mediani si incontrano dando origine a delle prospettive estremamente scenografiche, secondo il gusto teatrale del Barocco. Dall'atrio si diparte uno scalone monumentale con i suoi 18 m di larghezza , che porta agli appartamenti reali e alla cappella palatina. Nel complesso vi è anche il teatro di corte che ospita cinque palchi con un effetto prospettico affascinante.

Il parco si estende per oltre 120 ettari sul retro della reggia, in parte su un terreno collinare. Per la realizzazione si sono dovuti affrontare problemi di tipo tecnico, quali l'adduzione delle acque necessarie al funzionamento delle cascate artificiali e delle fontane. Il modello del parco è ispirato a quello di Versailles. In corrispondenza del centro della facciata tergale si diparte un lunghissimo viale interrotto da fontane, vasche e cascate artificiali, in una successione che sembra perdersi prospetticamente all'infinito. Lateralmente, immersi nei boschi, vialetti minori conducono ad altre fontane ornate di statue a soggetto mitologico, a una peschiera e al laghetto dei cigni. Ogni elemento naturale viene così modificato: torrenti e ruscelli dal percorso tortuoso sono incanalati in vasche dalle forme regolari, mentre alberi, fiori e arbusti vengono piantati e disposti in base a rigorosi disegni geometrici. Il paesaggio che si viene a creare è teatrale, davanti al quale si conduceva una vita di corte frivola e staccata dalla realtà sociale.

Il giardino barocco

In Italia il giardino del 1600 fu un'evoluzione del giardino all'italiana del Cinquecento che aveva conservato il carattere medievale di luogo chiuso e organizzato secondo l'ideologia umanista, secondo cui ogni cosa doveva essere controllata dalla razionalità. L'architettura aveva la precedenza assoluta, dunque il palazzo era dominante su tutto il resto: la natura diveniva architettura e gli elementi vegetali ridotti a forme geometriche e messi a servizio dell'uomo.
Il giardino si trasformò in uno spazio dove il mistero e la magia presero il posto della perfezione e della staticità. Il giardino barocco era l'unione di una molteplicità di luoghi, era rappresentazione dello spazio infinito e dunque doveva essere allestito in modo da stupire di continuo lo spettatore con imprevisti colpi di scena. Gli elementi architettonici si fusero con quelli naturali, creando così uno spazio artificioso, dilatato e aperto, ricco di percorsi. Man mano che ci si allontana dal palazzo, nei pressi del quale la natura aveva forme geometriche di aiuole e terrazze, le forme si facevano più libere e sinuose e una sequenza di scorci prospettici definiva la natura circostante. Il giardino assunse dunque connotazioni più simili a quelle del parco, potendo aprirsi all'esterno e unirsi visivamente col territorio circostante.






Architettura e illusione


L'epoca del Barocco fu caratterizzata dalla diffusione di grandi decorazioni ad affresco sui soffitti di chiese e palazzi. Nel Seicento un ruolo importante ebbe la decorazione a "quadratura", ovvero scorci prospettici affrescati all'interno di una cornice architettonica dipinta. Nel corso del Seicento si ricercava l'inganno per stupire l'osservatore con la creazione di spazi immaginari, che dilatavano illusoriamente lo spazio reale e oltrepassavano i confini fisici del costruito: ad esempio le cupole delle chiese venivano decorate con delle nubi che sembravano salire in una spirale di luce verso il cielo, quasi a voler annullare la muratura. Gli scorci prospettici venivano però realizzati in modo che, allontanandosi da un punto ideale, la finzione sarebbe crollata mettendo a nudo la sua illusione in modo da destare meraviglia proprio rivelando l'inganno.


L'opera d'arte totale

Il Barocco sosteneva la collaborazione e l'unità di tutte le discipline artistiche, e così come l'architettura gotica, difendeva il principio per cui le singole parti non possono rimanere isolate perché non hanno l'autonomia di raggiungere alcun senso compiuto. Nel Seicento, l'arte rappresentava l'artificio che permetteva la "messa in scena" di un'altra realtà: scultura e architettura cercavano l'effetto pittorico mentre la pittura, con giochi prospettici e illusioni ottiche, si trasformava in pittura e scultura.
Per Bernini l'unità era l'armonia dei contrari e in questo senso le arti erano chiamate ad allearsi per realizzare una scenografia che coinvolgesse l'animo dei fedeli e fare di lui uno spettatore attivo. Le opere barocche riuscirono a coinvolgere tutte le arti anche grazie al fatto che gli artisti avevano una formazione da pittore, scultore o scalpellino.
L'arte barocca diede espressione alle decorazioni, usate dall'architettura in modo eccessivo e ridondante sovrapponendola alle superfici per stupire l'osservatore. Nelle architetture barocche la struttura seguiva logiche proprie mentre l'estetica era affidata all'applicazione superficiale di materiali di abbellimento (passione che sfocia maggiormente nel Settecento col Rococò).
Nell'architettura barocca rivestiva un ruolo molto importante la luce, soprattutto con i giochi emozionali e gli effetti di sorpresa e stupore nello spettatore. Talvolta negli edifici veniva utilizzata una fonte luminosa indiretta: cupole traforate, come quelle usate dal Guarini, intese come sorgenti luminose nascoste: la luce poteva filtrare attraverso le strutture bucherellate, poteva essere riflessa e rifratta sulle superfici nere, innovazioni dovute alle scoperte dell'ottica newtoniana del periodo.

cupola di San Cristoforo, Piacenza

sabato 7 gennaio 2012

L'architettura: caratteri generali

L'architettura del Barocco sviluppa tendenze già presenti nel Manierismo di fine Cinquecento: linee curve e alterazioni delle proporzioni e degli equilibri classici, una vera e propria trasformazione dei canoni estetici che trovò la sua massima espressione a Roma tra il 1630 e il 1670.
L'arte barocca non si limita a decorare gli spazi, ma li modifica (vengono cambiate piante e gli alzati); le nuove costruzioni avevano reinterpretato il mondo classico con facciate maestose, apparvero richiami al periodo rinascimentale e allo stile lombardo.




Claude Perrault
Parigi













*Le forme spaziali:
Le prime forme barocche testimoniano i tentativi di instaurare un rapporto attivo tra palazzo e l'ambiente urbano: proprio per questo motivo venne adottata la linea curva che creava una continuità dello spazio interno verso l'esterno. La muratura di facciata fungeva da filtro tra il "dentro" e il "fuori", e così lo spazio interno è in espansione verso l'esterno e la strada è in movimento verso di esso. Questo movimento ondulatorio delle linee da' l'impressione che esse possano prolungarsi all'infinito nello spazio, allo stesso tempo, la presenza dell'effetto di dilatazione e contrazione delle forme trasmette la sensazione che si tratti di un organismo vivente che respira.





Borromini


"San Carlo delle quattro fontane"
Roma

venerdì 6 gennaio 2012

La parola "Baròcco"

Con il termine Barocco si individua una corrente artistica e lo spirito del Seicento. La parola deriva forse dal termine spagnolo barrueco e del portoghese barroco, che indica un tipo di perla scaramazza di forma irregolare e non perfettamente sferica. Già negli anni del 1500, barocco designava un qualcosa di tortuoso e di strano riferito ai discorsi filosofici che nascondevano grande debolezza nei discorsi enunciati con complessità.
Il termine Barocco, a partire dal XVIII, assume un significato dispregiativo, sinonimo di esagerato, bizzarro, pazzo e ridicolo. Gli artisti di questo periodo si definivano eredi del Rinascimento e dichiaravano di accettarne le regole, ma sistematicamente questa venivano violate. Nell'epoca rinascimentale, le opere erano caratterizzate da equilibrio, misura, sobrietà, razionalità e logica; contrariamente, il Barocco porta con sé ansia di novità, amore per l'infinito e il non finito, per i contrasti e per la mescolanza audace di ogni arte.
I due movimenti avevano scopi differenti: il Rinascimento si rivolgeva alla ragione, mentre il Barocco tendeva a affascinare e a sollecitare i sensi.
L'arte barocca nasce per l'esigenza della Chiesa di recuperare i suoi fedeli affascinandoli con la maestà della sua arte.


mercoledì 4 gennaio 2012

Come nasce il Barocco



L'arte del barocco nasce per diffondere le idee controriformiste con lo scopo di arrivare a toccare con efficacia e immediatezza l'animo semplice dei fedeli. Si parla dunque dell'arte sviluppata nel periodo compreso tra la fine del XVI e gli inizi del XVIII. L'arte che si sviluppa è caratterizzata dalla grandiosità necessaria per imporsi e influenzare l'animo dei fedeli, affinché vengano ricondotti alla dottrina cattolica.
L'arte seicentesca ha il compito di sedurre, commuovere, suscita emozioni e sentimenti; è l'arte dei sentimenti e delle passioni sviluppata per un intero secolo e coinvolge tutte le arti e tutto il mondo.


Quest'arte caratterizzata dalla grandiosità si esprime nell'architettura, scultura e pittura, e inoltre si diffonde in tutto il  mondo, partendo da Roma, si espande in tutti gli Stati cattolici d'Europa e in molti Stati di recente colonizzazione in America centrale e meridionale, con forme artistiche varie e differenziate. Inoltre, l'arte del Barocco venne accettata anche dai Paesi protestanti, quali Germania, Inghilterra, Paesi Bassi, i quali a loro volta, lo esporranno nei territori coloniali di loro giurisdizione.
L'onda di influenza artistica si incontrò e si fuse con le tendenze delle scuole locali, e in questo modo nacquero delle arti di tipo nazionale, ognuna con caratteristiche proprie e particolari. Questa arti, nel loro complesso, costituirono l'arte barocca e svilupparono l'arte della pittura, scultura, architettura.







Maria Santissima del Carmelo
in Calabria