domenica 8 gennaio 2012
Il Barocco in Italia
Al di fuori di Roma, il Barocco si impose più timidamente, poichè le città artisticamente importanti nel Cinquecento subirono un rallentamento dell'attività edilizia dovuto alla decadenza economica e alle epidemie, tra le quali Firenze (sebbene le radici del Barocco siano da ricondurre alla Firenze medicea con elementi che iniziavano a distanziarsi dalle regole classiche). Il secondo centro del Barocco può essere considerata la città di Torino, dove la dinastia dei Savoia, imitando ciò che accadeva a Roma e a Parigi, usava l'architettura e l'urbanistica per rappresentare il potere assoluto. Nel nord Italia, si individuò la città di Venezia, la quale voleva rafforzare il suo ruolo internazionale nel mercato e nella politica e mirava a imporsi con una nuova immagine nei confronti di Roma, non riconosciuta dai veneziani come capitale del cattolicesimo. A Venezia si affermarono artisti come Longhena, Palladio, Sansovino e Scamozzi, i quali essendo legati all'arte rinascimentale locale non riuscirono a creare un nuovo stile. Nel sud Italia, le città erano maggiormente dipendenti dall'arte di Roma, in quanto gli architetti avevano avuto una formazione nella città sacra, e così il Barocco riuscì a diffondersi più rapidamente anche se vi è una mancanza di un'interpretazione originale delle innovazioni romane e l'architettura rimase legata alle forme della tradizione locale, trasformandosi in sperimentazione decorativa.
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